La riforma universitaria (Il sistema del 3+2)
Nell'A.A. 2001/2002 è entrata in vigore la riforma degli Ordinamenti degli studi universitari. La riforma rappresenta una vera e propria sfida al vecchio sistema universitario, che conferiva un solo titolo, la laurea, al termine di un corso di studi che aveva una durata variabile dai 4 ai 5 anni.
Questo sistema, pur mantenendo un ottimo livello degli studi, si era rivelato inadatto ad una società in rapido cambiamento, portando a tempi molto lunghi per ottenere una laurea: molti erano gli abbandoni ancora prima di ottenerla, poca la competizione tra le diverse Università.
La riforma introduce più livelli nei titoli universitari e la possibilità di passaggio da un corso ad un altro, da un livello ad un altro con maggiore semplicità.
Laurea Base 3 anni 180 crediti |
![]() |
Laurea Magistrale 2 anni 120 crediti |
|||
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|
Diploma di Specializzazione 2/3 anni 120/180 crediti |
Master di I Livello |
Diploma di Spacializzazione |
Dottorato di Ricerca 3 anni 180 crediti |
Master di II Livello 1 anno 60 crediti |
I corsi di laurea sono diventati tutti (tranne poche eccezioni) di durata triennale (laurea base). A questo punto i laureati possono decidere se inserirsi nel mondo del lavoro oppure continuare con un secondo livello (laurea magistrale).
La caratteristica principale introdotta dalla riforma è quella relativa ai crediti formativi (CFU), che vengono acquisiti dallo studente con il superamento degli esami o di altre forme di verifica del profitto. Allo studente viene riconosciuto non soltanto il lavoro svolto durante le lezioni, ma anche il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale.
La riforma prevede inoltre, per ogni classe di corso di studi, la formulazione degli obiettivi formativi qualificanti e le attività formative indispensabili per conseguirli, con l'indicazione dei relativi crediti, e delle modalità della prova finale per il conseguimento del titolo.
I criteri generali entro i quali le università esercitano la propria autonomia sono indicati per classi di appartenenza, cioè per raggruppamento di corsi di studio. In pratica tutti i corsi di laurea o laurea magistrale istituiti in una determinata classe di corso avranno degli obiettivi formativi qualificanti e delle attività formative indispensabili prefissate, ma si differenzieranno da università e università per gli obiettivi formativi specifici e per la scelta di attività formative richieste agli studenti e del relativo carico di lavoro espresso in crediti, naturalmente rispettando i valori minimi fissati dalla legge.
E' prevista inoltre l'assegnazione dei curricula da attribuire nell'ambito del corso e l'eventuale possibilità della formulazione di un piano di studi corrispondente ad un curriculum individuale. Altre novità importanti inerenti la riforma sono:
- la conoscenza di una lingua straniera in forma scritta e orale;
- l'introduzione di stage e tirocini, sia all'interno che fuori l'università.
Leggi di riferimento
Gli obiettivi didattici del nuovo ordinamento (cosiddetto 3+2) delle lauree universitarie sono stabiliti con D.M.509 del 3/nov/99.
La riforma degli ordinamenti è stata realizzata secondo le linee contenute, per le lauree base, nel regolamento per la determinazione delle Classi di Laurea definito con D.M. del 4/ago/00 e, per le lauree specialistiche, nel regolamento per la determinazione delle Classi di Laurea Magistrale definito con D.M. del 28/nov/00.
I regolamenti definiscono in quali ambiti disciplinari (specificati in termini di Settori Scientifico Disciplinari) sono distribuiti i 180 CFU della laurea base ed i 300 CFU della laurea magistrale.